La corretta ripartizione delle spese condominiali è un tema centrale per amministratori di condominio: scopri come gestire i casi di utilizzo differenziato.
La gestione delle spese condominiali può generare controversie, soprattutto quando i beni o i servizi non sono utilizzati in modo uniforme da tutti i condomini. Il criterio stabilito dal codice civile è fondamentale per stabilire la giusta ripartizione in questi casi. Vediamo insieme come applicarlo.
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ToggleCome funziona la ripartizione delle spese in base all’uso?
Se i beni o servizi condominiali servono i condomini in misura diversa, le spese devono essere ripartite in proporzione all’uso che ciascuno può farne. Questo è quanto stabilito dall’articolo 1123 comma 2 del codice civile. Questo significa che non tutte le spese condominiali vanno suddivise in base ai millesimi generali, ma alcune dipendono dall’effettivo beneficio o utilizzo.
Un esempio pratico? Le spese per l’ascensore, in molti casi, devono essere ripartite considerando i piani di residenza o di utilizzo, poiché chi abita ai piani più alti lo utilizza di più rispetto a chi abita al piano terra.
Come si calcola l'”uso che ciascuno può farne”?
La “misura dell’uso” si riferisce alla potenzialità di utilizzo di un bene o servizio da parte di ciascun condomino, non all’uso effettivo. Questo calcolo richiede un’analisi oggettiva e, in alcuni casi, il supporto di un tecnico o perito per stimare le percentuali di utilizzo.
Ad esempio, per un impianto di riscaldamento centralizzato, il criterio dell’uso può basarsi sulla superficie o sul volume riscaldato delle singole unità abitative.
Quali sono i casi più frequenti di utilizzo differenziato?
Le situazioni tipiche includono:
- Ascensore: Le spese di manutenzione e gestione sono ripartite tenendo conto dell’altezza del piano di ciascun condomino.
- Riscaldamento centralizzato: Le spese sono divise in base al fabbisogno termico delle unità, calcolato con tabelle di consumo.
- Aree verdi condominiali: Se un giardino è accessibile solo a una parte dei condomini, i costi vanno attribuiti a chi ne beneficia.
Come prevenire le controversie tra condomini?
Un regolamento condominiale chiaro è la chiave per prevenire conflitti. È utile specificare nel regolamento i criteri di ripartizione delle spese per ciascun bene o servizio comune, seguendo le linee guida del codice civile.
Inoltre, l’amministratore dovrebbe:
- Fornire una spiegazione dettagliata dei criteri adottati.
- Coinvolgere un tecnico per valutazioni complesse.
- Promuovere una delibera assembleare che ratifichi le modalità di ripartizione.
Un esempio pratico: come dividere le spese per l’ascensore
Immaginiamo un condominio di 4 piani con 8 unità abitative. Il regolamento prevede che le spese dell’ascensore siano divise considerando sia i millesimi sia l’altezza dei piani. Il criterio può essere il seguente:
- 50% delle spese ripartite per millesimi generali.
- 50% ripartite in base all’altezza dei piani.
Chi abita al piano terra paga una quota minima, mentre chi risiede al quarto piano sostiene una spesa maggiore, proporzionata all’uso potenziale dell’ascensore.
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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