Fotografie scattate da droni in condominio: cosa dice la legge?

Scopri come utilizzare i droni in ambito condominiale rispettando le normative sulla privacy e evitando violazioni legali.

L’utilizzo dei droni si sta diffondendo rapidamente, anche nei contesti condominiali. Ma cosa prevede la legge in merito all’uso dei droni per scattare foto o registrare video? Il Garante della Privacy è intervenuto per regolamentare questa pratica, soprattutto a causa dell’uso poco accorto dei droni da parte di amatori. In questo articolo vediamo cosa dice la legge in materia.

Quali tipologie di droni esistono e quali regole si applicano?

I droni, secondo l’art. 743 del Codice della Navigazione, sono definiti come mezzi aerei a pilotaggio remoto. A seconda dell’uso e del peso, esistono due principali categorie:

  1. S.A.P.R. (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto): utilizzati per scopi professionali.
  2. Aeromodelli: usati a fini ricreativi.

Per l’uso professionale dei S.A.P.R., è necessario ottenere una autorizzazione specifica dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) e stipulare una assicurazione verso terzi (art. 1 del Regolamento ENAC n. 2 del 16 luglio 2015). L’impiego ricreativo degli aeromodelli, invece, non richiede autorizzazioni, né l’obbligo di assicurazione. Tuttavia, in entrambi i casi, bisogna prestare attenzione alla protezione della privacy.

Quali rischi per la privacy derivano dall’uso dei droni?

Il fascino dei droni è spesso legato alla possibilità di effettuare riprese e fotografie da prospettive inusuali. Tuttavia, il loro uso non regolamentato può comportare violazioni delle norme sulla privacy. Immagina, ad esempio, un piccolo drone che sorvola una terrazza condominiale: potrebbe catturare immagini o intercettare conversazioni private, violando la riservatezza delle persone.

Per questo motivo, il Garante della Privacy ha stabilito regole precise. Se un drone viene usato in luoghi pubblici come parchi o spiagge, bisogna evitare di invadere lo spazio personale delle persone e non riprendere immagini di soggetti senza il loro consenso (salvo che siano irriconoscibili, come nel caso di volti distanti o sfocati). Inoltre, è vietata la diffusione di immagini contenenti dati sensibili, come indirizzi o targhe di automobili (Regolamento UE 2016/679 – GDPR).

Cosa dice la legge sui droni nei condomini?

Nei contesti condominiali, l’uso dei droni è strettamente regolamentato. Secondo l’art. 833 del Codice Civile, non è permesso disturbare o molestare i vicini con atti molesti o dannosi, e far volare un drone in un’area densamente abitata può facilmente rientrare in questa casistica. Anche il sorvolo di proprietà private è vietato, in quanto l’art. 14 della Costituzione Italiana garantisce l’inviolabilità del domicilio.

In particolare, il volo su terrazzi o cortili condominiali, anche se di proprietà esclusiva, è considerato illecito, poiché tali aree sono parte di un contesto popolato. Il volo è permesso solo se autorizzato dall’ENAC per motivi professionali, come nel caso di operazioni specializzate critiche (Regolamento ENAC, art. 12).

Posso usare il drone sul mio terrazzo condominiale?

Anche se il terrazzo è di proprietà privata, non è consentito far volare un drone a quella quota all’interno di un condominio. Questo perché un volo a livello del terrazzo potrebbe facilmente violare la privacy dei vicini, riprendendo aree di privata dimora senza il loro consenso. Tale comportamento può essere considerato una violazione dell’art. 615-bis del Codice Penale, che punisce le interferenze illecite nella vita privata.

Inoltre, il sorvolo di assembramenti di persone è sempre vietato, anche per droni considerati “inoffensivi” con massa operativa inferiore ai 2 kg (Regolamento ENAC).

Come evitare violazioni della privacy con l’uso dei droni?

Il rispetto della privacy è fondamentale quando si utilizzano droni, soprattutto in contesti come i condomini. Avvisare i vicini se si intende fare riprese e evitare di sorvolare aree private senza il consenso dei proprietari sono comportamenti essenziali per non incorrere in sanzioni. Inoltre, il pilota del drone deve essere sempre visibile e riconoscibile, in modo da evitare fraintendimenti o allarmi tra i condomini.

Cosa si rischia violando le norme?

La violazione delle norme sull’uso dei droni può portare a conseguenze legali rilevanti. Se un drone capta immagini o conversazioni private senza consenso, si può incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), che prevede pene fino a quattro anni di reclusione. Inoltre anche la registrazione non autorizzata di conversazioni private, da parte di un soggetto che non è presente e che quindi si avvale di strumenti come i droni, può costituire reato (artt. 617 e 617-bis c.p.).

Conclusioni: come usare i droni in condominio nel rispetto delle leggi?

I droni sono strumenti sempre più comuni e offrono possibilità interessanti, ma è importante utilizzarli nel rispetto delle normative. In particolare, è fondamentale:

  • Non far volare droni in aree popolate, come condomini o spazi privati.
  • Evitare di riprendere immagini di proprietà o persone senza il loro consenso.
  • Avvisare i vicini prima di effettuare riprese, garantendo che la loro privacy sia rispettata.

Seguendo queste semplici regole, sarà possibile utilizzare i droni in modo sicuro e rispettoso, evitando di incorrere in sanzioni legali.

Autore

  • “Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.

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