Innovazioni nel condominio: come modificare l’impianto di riscaldamento?L’adeguamento degli impianti di riscaldamento può essere realizzato con una maggioranza condominiale qualificata, bilanciando modernità e diritti collettivi.
Nel contesto della vita condominiale, l’adeguamento degli impianti e l’introduzione di innovazioni nelle parti comuni rappresentano una necessità crescente, dettata non solo da esigenze di risparmio economico ma anche da pressanti obiettivi di sostenibilità ambientale. Il Codice civile, attraverso l’art. 1120 comma 2, disciplina in modo chiaro e puntuale i margini entro i quali i condomini possono decidere di intervenire sugli edifici per migliorarne sicurezza, efficienza e salubrità.
La sostituzione di un vecchio impianto di riscaldamento, ad esempio, diventa un’opportunità per ridurre i consumi energetici e abbattere le emissioni, ma richiede un’attenta valutazione degli equilibri condominiali. Tra costi, benefici e divergenze di opinioni, la norma offre uno strumento per garantire un processo decisionale strutturato e rispettoso dei diritti di tutti i proprietari.
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ToggleCondominio e parti comuni: come sostituire l’impianto di riscaldamento?
Per sostituire l’impianto di riscaldamento in condominio servono le maggioranze previste dall’articolo 1136 comma 2 del Codice civile.
Poniamo il caso che nel centro di una cittadina, un condominio costruito negli anni ’80 si trovi ad affrontare il problema dell’aumento delle spese energetiche. L’impianto di riscaldamento centralizzato, ormai obsoleto, consuma enormi quantità di combustibile, e le bollette stanno diventando insostenibili per molti condomini. Durante una riunione condominiale, alcuni propongono di installare pannelli solari sul tetto e di sostituire la caldaia con un sistema di cogenerazione per riscaldamento ed elettricità. Tuttavia, non tutti sono d’accordo: c’è chi teme i costi iniziali e chi solleva dubbi sull’impatto estetico dei pannelli sul lastrico solare.
Come risolvere la questione?
Opere per il contenimento del consumo energetico: cosa dice il Codice civile?
In casi come questo, l’art. 1120 comma 2 del Codice Civile offre una base normativa fondamentale per gestire le innovazioni che riguardano le parti comuni dell’edificio. La norma consente ai condomini, con una maggioranza qualificata (la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore millesimale dell’edificio, come previsto dal secondo comma dell’art. 1136), di deliberare opere e interventi mirati al miglioramento della sicurezza, della salubrità e dell’efficienza energetica degli edifici.
Nel caso del condominio descritto, l’installazione dei pannelli solari e del sistema di cogenerazione rientra tra le innovazioni previste dalla legge. Questi interventi, non solo migliorano la sostenibilità economica ed ambientale, ma possono essere realizzati rispettando i diritti di tutti i condomini. Per garantire il rispetto delle normative, è essenziale un progetto tecnico dettagliato e, se necessario, l’ottenimento dei permessi previsti per la modifica delle strutture comuni.
La norma è particolarmente significativa perché bilancia l’interesse collettivo al miglioramento delle condizioni dell’edificio con il diritto individuale di ogni condomino di esprimere il proprio voto. Inoltre, tiene conto della necessità di adeguare gli edifici alle moderne esigenze di sostenibilità, accessibilità e connessione tecnologica. Le medesime maggioranze sono richieste anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la creazione di parcheggi o l’installazione di impianti centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e l’accesso a flussi informativi.
L’Art. 1120 c.c. dimostra come il diritto condominiale sia in grado di evolversi per rispondere alle sfide contemporanee, promuovendo soluzioni condivise che migliorano la qualità della vita e il valore degli immobili. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è essenziale che i condomini affrontino queste decisioni con spirito collaborativo, informandosi adeguatamente sulle implicazioni tecniche ed economiche degli interventi.
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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