Quando è obbligatorio provvedere alla nomina dell’amministratore all’interno di uno stabile?
L’articolo 1129 del Codice Civile stabilisce che, quando i condòmini sono più di otto, è obbligatoria la nomina di un amministratore. Se l’assemblea non provvede a tale nomina, ogni condomino o anche l’amministratore dimissionario può rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere la designazione. Questo sistema garantisce che ogni condominio con un certo numero di unità abbia un soggetto responsabile per la gestione e il rispetto delle norme comuni.
Ad esempio, immagina un condominio con dieci appartamenti. Durante l’assemblea annuale, i condomini non riescono a raggiungere un accordo sulla nomina di un nuovo amministratore dopo le dimissioni di quello precedente. In questo caso, uno o più condomini possono rivolgersi al Tribunale competente per chiedere la nomina giudiziale di un amministratore. Questo evita situazioni di stallo nella gestione condominiale e tutela i diritti di tutti i proprietari.
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ToggleQuando è possibile revocare l’amministratore?
L’amministratore può essere revocato dall’assemblea in qualsiasi momento, ma occorre seguire le procedure previste dalla legge. Se l’amministratore viene meno ai suoi obblighi legali o viola il mandato conferitogli, anche il singolo condomino può rivolgersi al giudice per richiederne la revoca. Questo può accadere, ad esempio, nel caso in cui l’amministratore non rediga il rendiconto annuale o gestisca i fondi condominiali in modo non trasparente.
Un esempio pratico: supponiamo che un amministratore non abbia presentato il bilancio annuale per due anni consecutivi, nonostante i solleciti. Un condomino decide quindi di agire legalmente. Il Tribunale, verificata la grave inadempienza, potrebbe disporre la revoca dell’incarico e nominare un amministratore giudiziario.
Quali sono gli obblighi principali dell’amministratore?
L’amministratore ha il compito di eseguire le delibere dell’assemblea, gestire i beni comuni e curare l’osservanza del regolamento condominiale. Inoltre, deve redigere annualmente un rendiconto della gestione e conservarlo per dieci anni. La trasparenza e la correttezza nella gestione sono principi fondamentali per l’incarico.
Ad esempio, in un condominio è stato deliberato un intervento urgente per la riparazione dell’impianto idrico. L’amministratore è tenuto a occuparsi della selezione della ditta, della supervisione dei lavori e a rendicontare tutte le spese sostenute. Qualora non adempia a questi obblighi, potrebbe essere chiamato a risponderne sia civilmente che penalmente, a seconda della gravità della negligenza.
Cosa accade in caso di mancata nomina?
Se i condomini sono più di otto e non viene nominato un amministratore, si rischia un blocco delle attività essenziali per il condominio, come la gestione delle spese comuni o la manutenzione degli spazi condivisi. Per questo motivo, il legislatore prevede l’intervento dell’autorità giudiziaria per garantire una gestione regolare. Questo meccanismo di supplenza tutela il buon funzionamento del condominio e i diritti dei singoli proprietari.
In conclusione, l’articolo 1129 del Codice Civile è un pilastro fondamentale per la vita condominiale, poiché garantisce ordine e continuità nella gestione dei beni comuni. La conoscenza di questa norma è essenziale per evitare conflitti e tutelare i propri diritti di condomino.
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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