Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha sanzionato un cittadino di Arezzo che aveva installato telecamere di videosorveglianza che riprendevano anche aree pubbliche, violando la privacy dei passanti.
La vicenda ha visto protagonista un cittadino aretino, il signor XX, che nel 2014 aveva installato un sistema di videosorveglianza presso la sua abitazione per tutelare la sicurezza della sua famiglia e delle sue proprietà, a seguito di numerosi episodi di microcriminalità nella zona. Le telecamere, tuttavia, riprendevano anche parte della pubblica via e delle aree di sosta antistanti l’edificio, senza che il signor XX avesse adottato le necessarie misure per limitare la ripresa a solo le aree private.
In sede di istruttoria, il Garante ha accertato che il trattamento dei dati personali effettuato dal signor XX era illecito, in quanto non conforme ai principi di liceità e minimizzazione dei dati. Infatti, il signor XX non aveva fornito prove sufficienti di un concreto pericolo per la sicurezza che giustificasse la ripresa di immagini in aree pubbliche.
Con il provvedimento n. n. 429 del 25 maggio 2023, il Garante ha dichiarato l’illiceità del trattamento e ha ammonito il signor XX. Il Garante ha inoltre ordinato al signor XX di limitare la ripresa delle telecamere alle sole aree private, mediante l’utilizzo di apposite maschere di oscuramento.
La sentenza del Garante per la Protezione dei Dati Personali è importante perché ribadisce i principi di liceità e minimizzazione dei dati in materia di videosorveglianza. I cittadini che installano telecamere di videosorveglianza devono fare attenzione a non riprendere aree pubbliche e, in caso contrario, devono essere in grado di dimostrare un concreto pericolo per la sicurezza.
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ToggleCOME TUTELARE LA SICUREZZA DEL CONDOMINIO SENZA VIOLARE LA PRIVACY?
Amministratori di condominio, attenzione: la videosorveglianza degli spazi comuni è un tema delicato che richiede la massima attenzione al rispetto della privacy dei residenti e dei passanti. Una recente sentenza del Garante per la Protezione dei Dati Personali ha fatto chiarezza su un aspetto cruciale: è vietato installare telecamere che riprendono aree pubbliche, come strade, marciapiedi o aree condominiali non recintate.
Perché questa limitazione?
La tutela della privacy è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione e dal Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali (GDPR). Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza sono dati personali e, come tali, devono essere trattati nel rispetto di precisi principi. Rendere visibili i volti di persone che si trovano in aree pubbliche, anche se solo per pochi secondi, rappresenta una violazione della loro privacy.
Quali sono le conseguenze di questa violazione?
Il Garante, nella sua sentenza, ha ammonito un privato che aveva installato un sistema di videosorveglianza che riprendeva anche aree pubbliche. In casi più gravi, le sanzioni possono essere ben più severe, con multe fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato globale annuo dell’impresa.
Cosa fare per una videosorveglianza conforme?
La prima regola fondamentale è quella di limitare la ripresa delle telecamere alle sole aree private del condominio, come cortili interni, parcheggi recintati o ingressi. Se è necessario riprendere anche aree limitrofe, come un marciapiede antistante l’ingresso, è fondamentale mascherare le immagini in modo da rendere i volti non riconoscibili.
Ecco alcune domande utili da porsi prima di installare un sistema di videosorveglianza:
- Quali sono le aree che voglio monitorare?
- Le telecamere riprendono anche aree pubbliche?
- Se sì, come posso mascherare le immagini per tutelare la privacy?
- Ho informato i residenti del condominio sulla presenza delle telecamere e sulle modalità di trattamento dei dati?
- Come conservo le registrazioni delle telecamere?
- Chi ha accesso alle registrazioni?
QUALI SONO LE AREE CHE VOGLIO MONITORARE?
Per determinare quali aree del condominio vuoi monitorare con le telecamere di videosorveglianza, è fondamentale fare un’analisi accurata delle esigenze di sicurezza e dei potenziali rischi presenti nel complesso residenziale.
Ecco alcuni passi da seguire per una valutazione completa:
1. Identificare le aree a maggior rischio:
- Ingressi principali e secondari: Sono i punti di accesso più comuni al condominio e quindi quelli più vulnerabili a intrusioni e furti.
- Cortili interni e parcheggi: Queste aree possono essere soggette a vandalismi, furti di veicoli o altri atti criminosi.
- Scale e ascensori: Possono essere luoghi di passaggio per persone non autorizzate o per attività illecite.
- Zone condominiali comuni: Come cantine, locali tecnici o aree gioco, possono essere bersagli di furti o atti vandalici.
2. Valutare la necessità di monitorare aree specifiche:
- Aree con scarsa illuminazione: La videosorveglianza può essere utile per compensare la scarsa visibilità e deterrere i malintenzionati.
- Zone con accessi limitati: Se ci sono aree del condominio con accessi controllati, la videosorveglianza può aiutare a monitorare i movimenti e identificare eventuali persone non autorizzate.
- Aree con precedenti episodi di criminalità: Se in determinate zone del condominio si sono verificati episodi di criminalità, la videosorveglianza può essere utile per prevenire future azioni.
3. Considerare le limitazioni imposte dalla legge:
- Vietato riprendere aree pubbliche: Come già accennato, è vietato installare telecamere che riprendono aree pubbliche come strade, marciapiedi o aree condominiali non recintate.
- Mascherare le immagini che riprendono aree limitrofe: Se è necessario riprendere anche aree limitrofe, come un marciapiede antistante l’ingresso, è fondamentale mascherare le immagini in modo da rendere i volti non riconoscibili.
4. Coinvolgere i residenti del condominio:
- Informare i residenti sulla presenza delle telecamere: I residenti hanno il diritto di essere informati sulla presenza delle telecamere, sulle modalità di trattamento dei dati e sui loro diritti.
- Raccogliere il consenso dei residenti: In alcuni casi, potrebbe essere necessario ottenere il consenso dei residenti per l’installazione delle telecamere.
Ricorda:
- La videosorveglianza deve essere un strumento per la sicurezza, non per la sorveglianza ossessiva.
- La privacy dei residenti e dei passanti deve essere sempre la priorità assoluta.
- In caso di dubbi, è consigliabile consultare un esperto in materia di privacy per ricevere una consulenza personalizzata.
LE TELECAMERE RIPRENDONO ANCHE AREE PUBBLICHE?
No, le telecamere private condominiali non possono riprendere aree pubbliche.
L’installazione di sistemi di videosorveglianza in contesti privati, come condomini o abitazioni, è soggetta a precise normative sulla privacy che tutelano il diritto alla riservatezza delle persone. In particolare, il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali (RGPD) stabilisce che il trattamento dei dati personali deve essere lecito, corretto e trasparente e che i dati devono essere raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime e non devono essere ulteriormente trattati in modo incompatibile con tali finalità (art. 5 del RGPD).
Cosa significa nella pratica?
- Le telecamere di videosorveglianza private non possono essere installate in modo da riprendere aree pubbliche, come strade, piazze, giardini pubblici o altri luoghi accessibili al pubblico.
- La ripresa di immagini in tali aree costituisce una violazione della privacy delle persone che vi si trovano e può comportare sanzioni per il titolare del trattamento.
- Sono ammesse solo le riprese di aree di stretta pertinenza dell’immobile privato, come l’ingresso, il cortile o il parcheggio condominiale.
- Anche in questi casi, è necessario adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere la privacy delle persone, come l’utilizzo di telecamere a bassa risoluzione o l’installazione di cartelli informativi che segnalano la presenza di un sistema di videosorveglianza.
Cosa fare se si sospetta che un sistema di videosorveglianza riprenda aree pubbliche?
- Se ritieni che un sistema di videosorveglianza privato stia riprendendo aree pubbliche, puoi segnalare il caso al Garante per la Protezione dei Dati Personali.
- Il Garante avvierà un’istruttoria per verificare la fondatezza della segnalazione e, se necessario, adotterà i provvedimenti sanzionatori previsti dalla normativa.
È importante ricordare che la privacy è un diritto fondamentale e che tutti abbiamo il diritto di essere protetti da intrusioni illegittime nella nostra sfera privata.
Esempio di casi in cui le telecamere non possono riprendere:
- La telecamera di un condominio che riprende la strada antistante l’ingresso.
- La telecamera di un’abitazione privata che riprende il marciapiede davanti al cancello.
- La telecamera di un negozio che riprende la piazza antistante l’esercizio commerciale.
Esempio di casi in cui le telecamere possono riprendere:
- La telecamera di un condominio che riprende l’ingresso e il cortile interno.
- La telecamera di un’abitazione privata che riprende il giardino di pertinenza.
- La telecamera di un negozio che riprende l’interno del locale e l’area immediatamente antistante l’ingresso.
In ogni caso, è sempre consigliabile consultare un esperto per avere una valutazione precisa della propria situazione e per assicurarsi di rispettare la normativa sulla privacy.
COSA FARE SE LE TELECAMERE CONDOMINIALI RIPRENDONO AREE PUBBLICHE?
Mascherare le immagini delle telecamere di videosorveglianza condominiale è un’operazione fondamentale per tutelare la privacy di residenti e passanti, nel rispetto delle disposizioni del GDPR e delle recenti sentenze del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Ecco alcuni metodi efficaci per mascherare le immagini:
1. Pixelazione:
- La pixelazione consiste nel rendere le immagini sfocate o indistinte, rendendo impossibile il riconoscimento di volti o altri dettagli sensibili.
- Questo metodo è adatto a mascherare aree ampie, come strade o marciapiedi, dove non è necessario distinguere i singoli individui.
2. Oscuraramento:
- L’oscuramento consiste nel coprire completamente determinate aree dell’immagine, come volti, targhe di auto o altri elementi che potrebbero violare la privacy.
- Questo metodo è utile per mascherare elementi specifici che si desidera proteggere, lasciando comunque visibile il contesto generale dell’immagine.
3. Software di mascheramento automatico:
- Esistono software specifici per la videosorveglianza che permettono di mascherare automaticamente volti, targhe e altri elementi sensibili.
- Questi software possono essere configurati per applicare la mascheratura in base a criteri specifici, come il movimento, la dimensione degli oggetti o la presenza di determinate caratteristiche.
4. Maschere fisiche:
- In alcuni casi, è possibile utilizzare maschere fisiche da applicare alle telecamere per limitare il campo visivo e mascherare determinate aree.
- Questo metodo è utile per telecamere fisse che non necessitano di una visione panoramica.
Scegliere il metodo di mascheramento più adatto:
- La scelta del metodo di mascheramento più adatto dipende da diversi fattori, come la tipologia di telecamere, le aree che si desidera monitorare e il livello di privacy desiderato.
- È consigliabile consultare un esperto di videosorveglianza per ricevere una valutazione personalizzata e scegliere la soluzione più idonea alle esigenze del condominio.
Oltre alla mascheratura delle immagini, è importante ricordare di:
- Informare i residenti del condominio sulla presenza delle telecamere, sulle modalità di trattamento dei dati e sui loro diritti.
- Conservare le registrazioni delle telecamere per un periodo di tempo limitato e in modo sicuro.
- Adottare misure di sicurezza adeguate a proteggere il sistema di videosorveglianza da accessi non autorizzati e da attacchi informatici.
Rispettare questi principi e adottare le necessarie misure di sicurezza è fondamentale per garantire una videosorveglianza condominiale conforme alla legge e rispettosa della privacy di tutti.
Ricordate:
- La videosorveglianza deve essere uno strumento per la sicurezza, non per la sorveglianza ossessiva.
- La privacy dei residenti e dei passanti deve essere sempre la priorità assoluta.
- In caso di dubbi, è consigliabile consultare un esperto in materia di privacy per ricevere una consulenza personalizzata.
HO INFORMATO I RESIDENTI DEL CONDOMINIO SULLA PRESENZA DELLE TELECAMERE E SULLE MODALITÀ DI TRATTAMENTO DEI DATI?
Un dovere fondamentale per la privacy e la trasparenza
Informare i residenti del condominio sulla presenza delle telecamere di videosorveglianza e sulle modalità di trattamento dei dati è un obbligo inderogabile per gli amministratori di condominio. Si tratta di un requisito fondamentale per il rispetto della privacy dei residenti e per garantire la trasparenza nella gestione del sistema di videosorveglianza.
Cosa significa informare i residenti?
Informare i residenti significa fornire loro informazioni chiare, complete e comprensibili su:
- La presenza delle telecamere di videosorveglianza: Dove sono installate le telecamere, quali aree riprendono e per quanto tempo vengono conservate le registrazioni.
- Le finalità del trattamento dei dati: Perché le immagini vengono riprese e come saranno utilizzate.
- I loro diritti: Come possono accedere alle loro immagini, richiedere la loro cancellazione o opporsi al trattamento.
- Le misure di sicurezza adottate: Come vengono protette le immagini e i dati raccolti.
Come informare i residenti?
L’informazione ai residenti può avvenire in diversi modi, ad esempio:
- Con un avviso scritto: Un cartello affisso nelle aree comuni del condominio che spiega la presenza delle telecamere, le finalità del trattamento e i diritti dei residenti.
- Con una riunione informativa: Un incontro con i residenti per spiegare loro il funzionamento del sistema di videosorveglianza e rispondere alle loro domande.
- Con un documento informativo: Un documento consegnato a ciascun residente che illustra in dettaglio la presenza delle telecamere, le modalità di trattamento dei dati e i loro diritti.
Perché è importante informare i residenti?
Informare i residenti è importante per diversi motivi:
- Per tutelare la loro privacy: I residenti hanno il diritto di sapere se sono ripresi dalle telecamere e come vengono utilizzati i loro dati.
- Per garantire la trasparenza: Informare i residenti dimostra che l’amministratore di condominio gestisce il sistema di videosorveglianza in modo trasparente e responsabile.
- Per evitare contestazioni: Se i residenti non sono informati sulla presenza delle telecamere o sul trattamento dei dati, potrebbero contestare l’installazione del sistema o richiedere la cancellazione delle loro immagini.
Cosa fare se non ho informato i residenti?
Se non hai ancora informato i residenti del condominio sulla presenza delle telecamere e sulle modalità di trattamento dei dati, è importante farlo il prima possibile.
Ecco alcuni consigli:
- Prepara un documento informativo completo e comprensibile.
- Convoca una riunione con i residenti per spiegare loro il funzionamento del sistema di videosorveglianza.
- Affiggi un cartello nelle aree comuni del condominio che spiega la presenza delle telecamere e i loro diritti.
- Rispondi alle domande dei residenti con chiarezza e trasparenza.
TUTELA vanta un team di esperti qualificati e costantemente aggiornati sulle evoluzioni legislative in materia di privacy. Con un approccio personalizzato e sartoriale, affiancheranno il tuo condominio in ogni fase del processo, dalla valutazione delle esigenze specifiche alla stesura di informative chiare e complete.
Ricorda:
- Informare i residenti è un obbligo inderogabile per gli amministratori di condominio.
- La trasparenza e il rispetto della privacy sono fondamentali per una gestione responsabile del sistema di videosorveglianza.
- In caso di dubbi, è consigliabile consultare un esperto in materia di privacy per ricevere una consulenza personalizzata.
CHI PUO’ AVERE ACCESSO ALLE REGISTRAZIONI DELLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA CONDOMINIALE?
L’accesso alle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza condominiale è un tema delicato che deve essere gestito con attenzione per rispettare il principio di minimizzazione dei dati e la privacy dei residenti. Il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le Linee Guida del Garante Privacy forniscono indicazioni precise su chi può accedere a tali registrazioni e in quali circostanze.
Secondo il GDPR e le Linee Guida del Garante Privacy, l’accesso alle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza condominiale è consentito a:
- Personale autorizzato del condominio: Questo include l’amministratore di condominio, gli addetti alla sicurezza o altri soggetti incaricati della gestione del sistema di videosorveglianza. L’accesso deve avvenire solo per le finalità specifiche e documentate per cui le telecamere sono state installate, come la tutela della sicurezza del condominio o la prevenzione di atti illeciti.
- Forze dell’ordine: Le forze dell’ordine possono accedere alle registrazioni delle telecamere solo su richiesta formale e motivata, nell’ambito di indagini su reati o altre gravi violazioni della legge.
- Residenti del condominio: I residenti hanno il diritto di accedere alle proprie immagini registrate dalle telecamere, previa richiesta scritta e motivata. L’amministratore di condominio è tenuto a fornire l’accesso alle immagini nel più breve tempo possibile e in modo sicuro.
- Altri soggetti: L’accesso alle registrazioni delle telecamere può essere consentito ad altri soggetti solo in casi eccezionali e debitamente motivati, previa autorizzazione scritta da parte del Garante Privacy.
È importante sottolineare che:
- L’accesso alle registrazioni delle telecamere deve avvenire solo per le finalità specifiche e documentate per cui le telecamere sono state installate.
- L’accesso deve essere limitato al tempo necessario e deve essere registrato per motivi di tracciabilità.
- Le registrazioni delle telecamere non possono essere diffuse o divulgate a terzi senza il consenso esplicito dei soggetti interessati.
- I residenti del condominio hanno il diritto di opporsi al trattamento delle loro immagini registrate dalle telecamere, per motivi legittimi legati alla loro particolare situazione.
In aggiunta a quanto sopra, è consigliabile:
- Redigere un regolamento interno per l’accesso alle registrazioni delle telecamere, che definisca in modo chiaro le procedure e le modalità di accesso.
- Formare il personale autorizzato all’utilizzo del sistema di videosorveglianza sui principi di protezione dei dati personali.
- Effettuare regolarmente controlli per verificare che l’accesso alle registrazioni sia conforme alle normative vigenti.
COME CONSERVO LE REGISTRAZIONI DELLE TELECAMERE?
La videosorveglianza condominiale rappresenta un valido strumento per la sicurezza, ma la conservazione delle registrazioni deve avvenire nel rispetto della privacy dei residenti e in conformità alle normative del Garante per la Protezione dei Dati Personali (Garante Privacy).
1. Periodo di conservazione limitato:
Le registrazioni delle telecamere non possono essere conservate a tempo indeterminato. Il Garante Privacy, nel suo Provvedimento del 10 ottobre 2018, stabilisce che il periodo di conservazione non deve superare i 7 giorni, salvo specifiche esigenze debitamente motivate.
2. Motivazione della conservazione:
La conservazione delle registrazioni deve essere giustificata da un motivo legittimo, come la tutela della sicurezza del condominio, la prevenzione di atti illeciti o la ricostruzione di eventi dannosi. Non è possibile conservare le immagini per semplice curiosità o per fini di controllo ossessivo.
3. Misure di sicurezza adeguate:
Le registrazioni delle telecamere devono essere conservate in modo sicuro, utilizzando sistemi di archiviazione protetti da password, crittografia e altri meccanismi di sicurezza. L’accesso ai dati deve essere limitato a un numero ristretto di persone autorizzate.
4. Limitare l’accesso alle registrazioni:
L’accesso alle registrazioni delle telecamere deve essere limitato a un numero ristretto di persone autorizzate, come l’amministratore di condominio, gli addetti alla sicurezza o le forze dell’ordine in caso di necessità. La consultazione delle immagini deve avvenire solo per le finalità specificamente determinate e documentate.
5. Cancellazione al termine del periodo di conservazione:
Al termine del periodo di conservazione definito, le registrazioni devono essere cancellate in modo sicuro e definitivo. Non è possibile conservare le immagini oltre il tempo stabilito.
6. Informazione ai residenti:
I residenti del condominio hanno il diritto di essere informati sulla modalità di conservazione delle registrazioni delle telecamere, sul periodo di conservazione massimo e sui loro diritti in materia di accesso e cancellazione delle immagini. L’informativa deve essere chiara, completa e facilmente accessibile.
7. Conformità alle normative:
È importante consultare le normative locali e nazionali in materia di videosorveglianza, oltre alle disposizioni del Garante Privacy, per assicurarsi che la conservazione delle registrazioni sia conforme alle leggi vigenti.
Ulteriori consigli:
- Adottare un sistema di videosorveglianza con funzionalità di sovrascrittura automatica, in modo che le registrazioni più vecchie vengano automaticamente cancellate per far spazio a quelle nuove.
- Utilizzare un software di gestione delle registrazioni che consenta di tracciare l’accesso alle immagini e di registrare le attività degli utenti.
- Effettuare regolarmente controlli di sicurezza per verificare l’integrità del sistema di videosorveglianza e la corretta conservazione delle registrazioni.
Ricorda:
- La conservazione delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza condominiale deve essere proporzionata, necessaria e conforme alla legge.
- La privacy dei residenti deve essere sempre la priorità assoluta.
- In caso di dubbi, è consigliabile consultare un esperto in materia di privacy per ricevere una consulenza personalizzata e garantire il rispetto delle normative del Garante Privacy.
CONSIDERAZIONI FINALI: VIDEOSORVEGLIANZA CONDOMINIALE TRA SICUREZZA E PRIVACY
La videosorveglianza condominiale rappresenta un tema di crescente interesse, in bilico tra l’esigenza di tutelare la sicurezza e il rispetto della privacy dei residenti e dei passanti. La recente sentenza del Garante per la Privacy, che ha sanzionato un cittadino aretino per aver installato telecamere che riprendevano anche aree pubbliche, sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato e consapevole.
Per gli amministratori di condominio, la gestione di un sistema di videosorveglianza comporta una serie di responsabilità ben precise. È fondamentale garantire che le telecamere riprendano esclusivamente aree private del condominio, evitando accuratamente la cattura di immagini in spazi pubblici. La trasparenza è un valore imprescindibile: i condomini devono essere informati della presenza delle telecamere, delle finalità del trattamento dei dati e delle misure di sicurezza adottate.
L’adozione di un regolamento interno chiaro e dettagliato rappresenta un passo fondamentale per disciplinare il funzionamento del sistema di videosorveglianza, definendo i ruoli, le procedure e le modalità di accesso alle immagini registrate. La consulenza di un esperto in materia di privacy può rivelarsi preziosa per garantire la conformità alle normative vigenti e per individuare le soluzioni più idonee alle specifiche esigenze del condominio.
Accanto all’aspetto giuridico, è fondamentale considerare anche quello etico. La videosorveglianza non deve tramutarsi in uno strumento di controllo ossessivo o di violazione della privacy, ma piuttosto in un mezzo per prevenire eventi dannosi e tutelare la sicurezza di tutti i residenti. Il rispetto reciproco e la consapevolezza dei diritti e dei doveri di ciascuno sono elementi imprescindibili per una gestione responsabile e condivisa del sistema di videosorveglianza.
In definitiva, la videosorveglianza condominiale può rappresentare un valido strumento per la sicurezza del complesso residenziale, a patto che venga implementata con attenzione, nel rispetto delle normative vigenti e con la massima considerazione per la privacy di tutti gli individui coinvolti. Solo un approccio equilibrato e consapevole, che coniuga esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti, può garantire una convivenza serena e sicura all’interno del condominio.
L’IMPORTANZA DI UNA CONSULENZA SPECIALIZZATA PER LA VIDEOSORVEGLIANZA CONDOMINIALE: IL RUOLO DI TUTELA
La gestione di un sistema di videosorveglianza condominiale richiede competenze specifiche e un approccio rigoroso per garantire il rispetto delle normative sulla privacy e tutelare i diritti di tutti gli individui coinvolti. In questo scenario complesso, affidarsi a una società specializzata nella consulenza privacy in condominio come TUTELA può rivelarsi una scelta strategica e determinante. Contattaci ora!
Autore
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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