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ToggleUna sentenza innovativa chiarisce i limiti e le possibilità per i supercondomini
L’assemblea di supercondominio ha il potere di partecipare economicamente a progetti con enti pubblici, purché questi abbiano un interesse condominiale, come la sicurezza. Ma per quanto riguarda un sistema di videosorveglianza gestito dal Comune, l’assemblea condominiale può approvarne il finanziamento?
La Corte d’Appello di Genova ha confermato questa possibilità con la sentenza 1136 del 20 settembre 2024, stabilendo, peraltro, che tali decisioni non rappresentano innovazioni condominiali se i beni restano sotto la responsabilità dell’ente pubblico.
Quali sono i criteri per la partecipazione ai progetti pubblici?
La sentenza sottolinea che l’assemblea condominiale può approvare la partecipazione a progetti di enti pubblici quando essi riguardano aspetti rilevanti per il condominio, come la sicurezza o il decoro urbano. Questo principio si basa sull’ultimo comma dell’articolo 1135 del Codice Civile, che consente all’amministratore di collaborare con istituzioni locali per migliorare la vivibilità della zona.
La videosorveglianza condominiale gestita dal Comune è legittima?
Sì, secondo la Corte d’Appello di Genova, il condominio può contribuire economicamente all’installazione di telecamere di sicurezza anche se queste vengono gestite dal Comune e sorvegliano spazi pubblici. La partecipazione del supercondominio a queste spese non configura un’innovazione, ma rientra nelle misure di tutela per i residenti.
Chi approva queste decisioni?
La sentenza chiarisce che nel caso di un supercondominio, l’assemblea dei rappresentanti può approvare la partecipazione finanziaria senza necessità di una delibera della plenaria. Questo semplifica il processo decisionale e permette una maggiore efficienza nella gestione della sicurezza comune.
Cosa succede se un condomino si oppone?
Nel caso specifico, un condomino ha impugnato la delibera sostenendo che la spesa non fosse di competenza dell’assemblea e che fosse stata approvata in modo irregolare. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado, riconoscendo che la sicurezza è un interesse legittimo del condominio e che la decisione dell’assemblea era conforme alla legge.
Quali sono le implicazioni di questa sentenza?
Questa decisione rappresenta un passo avanti per i supercondomini che vogliono collaborare con enti pubblici su progetti di interesse collettivo. L’interpretazione della Corte d’Appello evidenzia come il Codice Civile permetta flessibilità e adattamento alle esigenze dei condòmini, favorendo una gestione più moderna e sicura delle aree comuni.
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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