La videosorveglianza in condominio può essere legittima anche senza un evento criminoso pregresso. Scopri quando il legittimo interesse giustifica l’installazione delle telecamere e come garantire la conformità al GDPR.
La sicurezza nelle aree comuni condominiali è un tema sempre più rilevante, soprattutto in un contesto dove la videosorveglianza può svolgere un ruolo cruciale. Tuttavia, per installare telecamere in modo conforme alla legge, è necessario considerare i principi stabiliti dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le Linee Guida 3/2019 del Comitato europeo per la protezione dei dati personali. Uno degli aspetti più dibattuti riguarda l’installazione di telecamere in via preventiva, ossia senza la necessità di un precedente reato. Ma quando è possibile farlo?
Quando è possibile installare telecamere in condominio senza un crimine pregresso?
La videosorveglianza può essere giustificata anche in assenza di eventi criminosi pregressi, se esiste un legittimo interesse che dimostri un rischio concreto per la sicurezza. Questo concetto è sancito dal Linee Guida 3/2019 del Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb), che consentono il trattamento dei dati personali per finalità di sicurezza, purché non prevalgano i diritti degli interessati.
Cosa significa “legittimo interesse” nella videosorveglianza condominiale?
Il legittimo interesse si riferisce a un fondamento giuridico del GDPR che permette il trattamento dei dati personali se necessario per perseguire finalità legittime, come la sicurezza. Nel contesto condominiale, questo interesse è legittimo se vi è una minaccia reale, documentata e attuale. Non basta, quindi, una percezione generica di insicurezza; è fondamentale che il rischio sia specifico e supportato da dati oggettivi.
Gli atti vandalici possono giustificare l’installazione di telecamere in condominio?
Sì, gli atti vandalici sono un esempio concreto che giustifica la videosorveglianza. Tuttavia, le Linee Guida stabiliscono che è necessario presentare una valutazione specifica del contesto, evitando riferimenti a statistiche generali. Ad esempio, furti o atti vandalici documentati in un parcheggio condominiale possono legittimare l’installazione di telecamere, anche senza che il condominio abbia subito danni diretti.
Quando è necessario fare una valutazione specifica dei rischi per giustificare la videosorveglianza?
È essenziale fare una valutazione dei rischi che consideri la situazione locale. Il condominio deve dimostrare che esiste un pericolo concreto, come testimoniato da rapporti della polizia o dati ufficiali. L’installazione di telecamere è giustificata se il rischio di eventi criminosi è comprovato da documentazione affidabile, come nel caso di un quartiere con alta incidenza di furti o vandalismo.
Cos’è la valutazione di interesse legittimo (LIA) e come si applica?
La LIA (Legitimate Interest Assessment) è un’analisi che il condominio deve effettuare per dimostrare che il legittimo interesse alla sicurezza prevalga sui diritti di privacy dei residenti. Questo processo deve essere specifico e contestualizzato, prendendo in considerazione il rischio reale di crimini e le alternative alla videosorveglianza, come l’illuminazione potenziata o la presenza di una guardia di sicurezza.
Quando è obbligatoria la Data Protection Impact Assessment (DPIA)?
La DPIA (Data Protection Impact Assessment) è obbligatoria quando l’installazione della videosorveglianza comporta rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati. Questo è il caso delle telecamere che monitorano in modo continuativo parti di aree pubbliche con un ingente flusso di persone. La DPIA deve includere una descrizione dettagliata delle finalità del trattamento, un’analisi dei rischi, e la LIA per giustificare la necessità e la proporzionalità dell’installazione.
Come viene approvata l’installazione di telecamere in condominio?
Risposta: L’assemblea condominiale deve deliberare l’installazione delle telecamere in conformità con l’articolo 1122-ter del Codice Civile, con una maggioranza qualificata. È essenziale che, prima di procedere, venga predisposta la DPIA (ove necessario) e la LIA, per garantire che l’installazione rispetti tutti i requisiti del GDPR e tuteli i diritti di privacy dei residenti.
La videosorveglianza in condominio è possibile, ma solo se vengono rispettati precisi requisiti di legittimo interesse, necessità e proporzionalità. È fondamentale che la decisione sia supportata da una valutazione accurata dei rischi e che vengano rispettate le normative del GDPR per proteggere la privacy dei residenti. L’installazione di telecamere può essere giustificata solo se esiste un rischio reale e documentato, ma deve sempre essere l’ultima risorsa, dopo aver esplorato soluzioni alternative.
Autore
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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